Il portamento e l’aspetto fisico molto elegante, lo rendono un animale affascinante ed aggraziato nei movimenti. Il daino, dal nome scientifico Dama dama, è un mammifero della famiglia dei Cervidi originario della Turchia. Fin dai tempi più antichi si è diffuso però in tutta l'Europa meridionale (Italia e penisola balcanica, compresa l'Isola di Rodi) grazie agli antichi romani, ai fenici ed ai normanni. In realtà però occorre precisare che in Europa la maggior parte delle popolazioni, vive in aree protette; solo in alcune zone del Regno Unito e dell'isola di Rodi si trova ancora allo stato selvatico. Per descrivere la distribuzione del daino occorre fare un salto indietro nel tempo. Dopo l’ultima glaciazione, la specie si era estinta in Europa ma era presente in Asia Minore, nella Persia, in Mesopotamia ed in Africa del nord.
Maschi adulti di daino al pascolo all'inizio della stagione autunnale. Foto © Prockym
Nel corso dei secoli, il daino riesce a riconquistare l’Europa, grazie alle introduzioni controllate per scopo venatorio ed a fughe dalle tenute aristocratiche, nelle quali i daini venivano allevati. Dopo l’espansionismo in Europa il daino conquista gli altri continenti, con una nuova ondata di introduzione di numerose popolazioni alloctone in Siberia, Stati Uniti, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Hawaii, Sud Africa e Canada. Nel nostro paese la specie si ripresenta durante il Medio Evo, dopo essersi estinta con l’era glaciale. Le popolazioni più antiche presenti sul territorio italiano sono state riscontrate nei pressi di San Rossore e di Castelporziano, oltre a quella estinta della Sardegna, quest’ultima oggi rimpiazzata da individui di recente introduzione. Le popolazioni semiselvatiche più numerose di daino sono presenti nella maggior parte dei grossi parchi e riserve italiani, ad esclusione delle regioni di Abruzzo e Molise. In Italia é diffuso su tutto il territorio dalla catena alpina, agli Appennini. Questo perchè è una specie che può essere spostata da un luogo ad un altro e sopravvivere egregiamente grazie al fatto che è estremamente adattabile. Infatti può sopravvivere in una vasta gamma di habitat, che vanno dalle grandi foreste ai pascoli, anche se i suoi preferiti sono le aree boschive a prevalenza di latifoglie vicino a radure o spiazzi aperti mentre evita le zone montane con copertura nevosa persistente ed abbondante, e con climi che vanno dal freddo-umido al caldo-asciutto. Misura circa 140-160 centimetri di lunghezza, con un'altezza di 90–100 centimetri; la coda misura circa 20 centimetri. Il peso può sfiorare gli 80 chili, si mantiene tuttavia solitamente attorno ai 60 chili. L'aspetto è quello tipico dei Cervidi anche se nell'insieme il daino appare leggermente più basso e tozzo ed ha il collo in proporzione più corto rispetto al cervo ha una testa piccola e sottile con grandi occhi ovali. Le zampe anteriori sono leggermente più corte rispetto a quelle posteriori infatti se si osserva la linea del dorso, risulta essere più elevata nella parte posteriore. Sono animali che riescono a spiccare dei salti, al trotto molto alti, sollevando tutte e quattro le gambe in aria. Il colore del mantello varia a seconda della stagione:
-durante l'estate la parte dorsale è rossiccio-marrone maculata (pomellata) di bianco con una striscia nera che corre lungo la spina dorsale, grossomodo dalla nuca alla coda, dove si triforca andando a circoscrivere il posteriore, mentre la parte ventrale ed il posteriore sono bianchi;
Un cucciolo dal manto pomellato insieme alla mamma, in tarda estate. Foto © WildMedia
-durante l'inverno invece è più scuro, la parte dorsale diviene grigio-nerastra, mentre quella inferiore diventa di colore grigio-cenere, più fitto, con il sottopelo più pesante e una maculatura molto meno evidente. Il grado di pomellatura dei fianchi è assai variabile da individuo ad individuo, anzi la pomellatura può addirittura essere assente. A testimonianza della totale artificialità delle attuali popolazioni europee, non è infrequente notare nei branchi di daini esemplari bianchi, albini, melanici (marrone scuro, quasi nero) o isabellini (con pomellatura più evidente su sfondo più chiaro, fino al bianco con iride pigmentato).
Un maschio dominante con le sue femmine, nella stagione invernale. Foto © V.Solosovsky
Il daino è un animale che presenta dimorfismo sessuale in quanto i maschi sono più grandi delle femmine e di solito provvisti di corna (palchi), mentre le femmine ne sono prive; essi possiedono inoltre un pomo d'adamo ben sviluppato. I palchi, presenti solo nei maschi, spuntano a partire dal secondo anno di vita, hanno forma a pala (ossia la parte terminale è palmata, anche se per i primi anni di vita hanno forma a fuso) e sono rivolti all'indietro, con punte divergenti. Negli individui più anziani non è infrequente che cominci a crescere una seconda pala rivolta in avanti. I palchi, lunghi in media 50-80 cm, cadono fra la fine di febbraio e l'inizio di giugno, per essere rapidamente sostituiti da un nuovo paio più grosso e forte: inizialmente i nuovi palchi sono ricoperti dal cosiddetto velluto e riccamente vascolarizzati, ma col tempo il velluto si secca ed a partire dal mese di agosto l'animale comincia a strofinarli contro tronchi e rocce per liberarli da tale rivestimento ed essere così pronto per i combattimenti della stagione degli amori. L’età dell’animale può essere valutata osservando il palco: il fusone è un giovane di 1-2 anni, il cui palco è privo di ramificazioni; il balestrone è un giovanotto di 3-4 anni, il cui palco presenta alcune ramificazioni; ed infine, il palancone è un animale adulto, oltre i 4 anni, il cui palco presenta un allargamento all’estremità. Soprattutto tra gli adulti è possibile distinguere i singoli individui, grazie alle caratteristiche proprie d’ogni palco.
Dettaglio di un palco in un esemplare adulto. Foto © Roberta Canu
La riproduzione e il comportamento
Il daino è un animale sociale che normalmente vive in gruppi più o meno numerosi.
Il natura il gruppo più comune è formato da una femmina adulta con il suo piccolo e da un’altra femmina di circa 1-2 anni di età o da un giovane maschio al di sotto dei due anni di età che quando raggiunge i due anni abbandona il gruppo per unirsi ad altri maschi. In ogni caso i gruppi possono essere formati in maniera molto diversa: solo maschi, solo femmine o branchi di maschi e femmine; è attivo principalmente la notte, dal tramonto all'alba e conduce una vita schiva.
Ha un ottimo senso dell'udito e dell'olfatto oltre che una buona vista. I daini comunicano tra loro sia con il linguaggio del corpo, sia con le vocalizzazioni che con l'olfatto. Il linguaggio del corpo si esprime soprattutto quando esistono situazioni di pericolo durante le quali acquista una posizione eretta con la testa verticale ed il corpo rigido. Oltre queste situazioni può comunicare con i suoi simili toccandosi, muovendo la coda in un modo piuttosto che in un altro o muovendo la testa. Nel daino sono state anche studiate sei tipi di vocalizzazioni per altrettante situazioni: un suono simile all'abbaiare per indicare pericolo; un belare, prodotto dalle femmine durante il parto o con i loro piccoli; un miagolare, quando due cervi si avvicinano per presentarsi; un suono delicato prodotto dai piccoli di daino quando sono spaventati o per richiamare la madre; un suono che esprime disagio; un suono deciso prodotto dai maschi in calore. Rispetto al cervo, il daino è molto meno "selvatico", nel senso che non è così diffidente ed in particolare le femmine (che vivono in gruppi anche piuttosto consistenti, assieme ai cuccioli) si possono facilmente osservare anche durante il giorno, risultando scarsamente timorose dell'uomo. I vecchi maschi, che conducono vita perlopiù solitaria ed abitano zone più impervie, sono invece assai prudenti e difficilmente avvicinabili dall'uomo e da altri animali. Il principale predatore del daino è l'uomo a cui seguono, nelle zone in cui sono presenti, i lupi, la volpe, la lince e gli orsi.
Un daino adulto sotto un temporale autunnale. Foto © Menno Schaefer
Che cosa mangia il daino?
Molto adattabile in fatto di alimentazione, la sua dieta varia a seconda delle disponibilità stagionali: germogli, foglie, erba, bacche, frutti e certi tipi di funghi nel periodo primaverile-estivo-autunnale mentre durante il periodo invernale, con più scarsa vegetazione, si accontenta di corteccia, foglie e di quello che riesce a trovare. Ama cibarsi della corteccia dei giovani alberi e questo fatto lo rende dannoso nelle zone di rimboschimento. L'alimentazione avviene durante tutta la giornata, anche se dei picchi di ingestione del cibo si hanno durante le prime ore del mattino e al tramonto. Il daino (come ad esempio il capriolo, il camoscio, lo stambecco ed il cervo) è un ruminante, cioè un animale che dopo aver ingoiato il cibo lo rigurgita per poi rimasticarlo più dettagliatamente in luoghi riparati e sicuri. Quando inizia il periodo riproduttivo i maschi di daino passano molto tempo a definire un proprio territorio mediante l' urina, le abrasioni negli alberi e facendosi sentire emettendo gemiti e grugniti. Le femmine attirate in questo modo, entrano nel territorio di un maschio e se qualche altro maschio entra in questo territorio viene cacciato, spesso dopo lotte furibonde a suon di cornate e secondo precisi rituali fino al cedimento di uno dei contendenti. Le femmine sono poliestro e possono avere, durante la stagione riproduttiva (in genere tra settembre e gennaio con ottobre come mese di punta), anche 7 estri, ma di solito concepiscono al primo estro. Una volta avvenuto l'accoppiamento inizia la gravidanza che dura circa 8 mesi al termine della quale mettono al mondo in genere un solo piccolo che pesa circa 2-4 kg che già dopo un giorno di vita è in grado di vedere e camminare. La madre quando arriva il momento del parto, abbandona il suo branco e cerca un luogo riparato tra i cespugli dove partorire e sicuro per il piccolo. La femmina porta il cucciolo al branco quando esso ha circa 10 giorni di vita: fino a quel momento, il cucciolo viene lasciato da solo ed allattato ogni 4 ore circa, mentre per evitare di essere individuato da eventuali predatori rimane perfettamente immobile e confida nel mantello mimetico e nella caratteristica di non emanare odore. Il piccolo comincia ad ingerire cibi solidi attorno al mese di vita, anche se non può dirsi completamente svezzato prima dei sette mesi. Il cucciolo diviene indipendente a circa un anno d'età, anche se occorrono almeno altri sei mesi prima che esso raggiunga la maturità sessuale: in ogni caso, è raro che le femmine si accoppino prima del secondo anno d'età, mentre i maschi devono aspettare di aver compiuto almeno quattro anni per poter avere dimensioni del corpo e dei palchi sufficienti da poter sfidare con successo qualche maschio dominante. La speranza di vita dei daini si aggira attorno ai 9-10 anni.
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